Globalizzazione ai tempi dei populismi e di Trump

FINE DELLA GLOBALIZZAZIONE?

Negli ultimi mesi ci sono stati avvenimenti politici che hanno cambiato o cambieranno il corso della storia. La vittoria di Trump e la vittoria della Brexit hanno dato colpo ad un fenomeno che, molti studiosi, hanno definito quasi irreversibile: la globalizzazione.

COS’E’ LA GLOBALIZZAZIONE?

Con il termine globalizzazione si intende l’integrazione di diverse culture, società, sistemi politici ed economie. La globalizzazione, non ha un’origine recente, ma bensì esiste da quando nacquero i primi antichi imperi ( in particolare quello romano) ma sopratutto, se n’è iniziato a parlare, con il colonialismo europeo.

A partire dagli anni ’50 la globalizzazione si è diffusa in modo capillare. Sopratutto nell’economia: le multinazionali iniziarono a dislocare alcuni processi produttivi fuori dai confini nazionali. Tutto questo è dovuto alla deregulation dell’economia. Quindi manodopera a basso costo e conseguentemente grandi profitti per le multinazionali. Crebbe il potere economico e anche politico delle multinazionali che ricevevano favori e accordi di libero scambio: in poche parole venivano concesse molti diritti agli imprenditori per investire in un determinato stato. Ma questo è un discorso molto più ampio e complesso da spiegare in un solo articolo.

BENEFICI E SVANTAGGI DELLA GLOBALIZZAZIONE

La globalizzazione ha portato molti benefici a molte persone, la possibilità di fare trasferimenti monetari in modo rapido e veloce grazie alle nuove tecnologie ha creato le condizioni per ridurre la povertà in alcuni paesi del mondo. Certo ci sono aspetti anche negativi di cui si deve tener conto come le eccessive diseguaglianze tra i più ricchi e più poveri. La caratteristica principale della globalizzazione, quindi è la sua crescente interconnessione tra le società . E’ il riflesso che vede il mondo come un un’unica società integrata. I paesi sono collegati fra loro attraverso trattati economici e politici. Ad esempio, l’Unione Europea è anche un prodotto della globalizzazione. E dopo le tante fatiche fatte per costruirla c’è chi la vuole distruggere. Cercando di far ritornare l’Europa degli egoismi nazionali e delle guerre.

I fenomeni migratori hanno portato alla creazione di città multietniche. Il contatto interculturale ha l’effetto di portare tolleranza che può quindi ammorbidire le tensioni, i conflitti e magari anche i pregiudizi tra popoli diversi.  Ma ovviamente tutto questo non è facile sopratutto tra culture profondamente diverse.

Il contatto tra culture diverse avviene tramite le migrazioni. Migrazioni che portano molte persone a fare lunghi viaggi della morte per poter arrivare in paesi dove trovare pace e sostentamento. C’è chi scappa dai propri paesi perché perseguitato politico o religioso o chi perché scappa dalle guerre che ormai caratterizzano il medio oriente e gran parte dell’africa.

Queste persone, una volta arrivate, nei paesi più avanzati e ricchi sperano di trovare un lavoro e un rifugio sicuro. Purtroppo, in Italia, molte cooperative di sostegno ai migranti hanno sfruttato le loro condizioni per lucrarci e guadagnarci. Un esempio: lo scandalo della cara di mineo dove centinai di migranti sono stati ammassati e fatti vivere al limite della decenza.

CHI CRITICA LA GLOBALIZZAZIONE

Questi grandi migrazioni, sopratutto in tempi di crisi economica e finanziaria, portano sempre grandi polemiche nelle bocche di molti politici. Quando le cose vanno male, sembrerebbe che sia nella natura umana cercare un caprio espiatorio . Esempi storici se ne possono trovare a bizzeffe. In questo scenario quindi si muovono o si stanno muovendo organizzazioni politiche che banchettano elettoralmente su questo odio. Odio per il diverso. E quindi si può ben immaginare come gli slogan ” Prima gli italiani” o “prima gli americani” possano suonar molto bene alle orecchie di molti elettori.

Questi movimenti, chiamati in più modi da populisti a xenofobi, nel 2016 hanno avuto risultati elettorali molto positivi. Innanzitutto basta pensare alla Brexit. Gli inglesi hanno deciso di uscire dall’Unione Europea, istituzione creata per integrare e pacificare una volta per tutte i popoli dell’Europa. In Francia, Il Fronte Nazionale, guidato dalla Le Pen, rischia di poter vincere le prossime elezioni francesi.

PROCESSO IRREVERSIBILE

Mentre in America Trump diventa presidente degli Stati Uniti D’America grazie ad una campagna elettorale aggressiva basata sui valori nazionali e sull’isolazionismo americano( “Make America Great Again” è il suo motto). Non a caso, l’altro giorno ha firmato l’ordine di costruzione di un muro tra l’America e il Messico.
In Italia, Salvini e la Lega Nord sono molto vicini alle posizioni di Trump e Le Pen. Vogliono uscire dall’Europa, ritornare alla Lira e costruire muri per bloccare il flusso migratorio proveniente dal Mediterraneo( poi un giorno ci sveleranno come costruire un muro nel mare).

Insomma molti vogliono ritornare alle economia nazionali e protezionistiche e ignorando tutto ciò che avviene all’esterno. Politica, a mio avviso, non lungimirante e completamente antistorica e superata dal tempo. Difficile fermare con un muro un flusso migratorio che continuerà a crescere. Difficile creare nuove economia protezioniste, quando esse dipendono da aziende che sono dislocate in altri paesi. Basta sapere dove vengono assemblati gli iPhone. Cercare di bloccare un qualcosa che è di inevitabile portato solo a conseguenze disastrose. La Rivoluzione Industriale ha avuto molti aspetti negativi e molti hanno cercato di contrastarla e criticarla, ma alla fine si è dimostrato un qualcosa di irreversibile. Così anche la globalizzazione. Certamente si possono porre limiti e contromisure, ma di certo non la si può bloccare.

CHI DIFENDE LA GLOBALIZZAZIONE

In questi giorni, a Davos, nell’annuale forum economico, anche il presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, ha difeso la globalizzazione affermando che molti problemi non sono dovuti alle migrazione che provengono dal Medio Oriente e dall’Africa e che «Dobbiamo dire no al protezionismo. Perseguire il protezionismo è come chiudersi dentro una stanza buia. Vento e pioggia possono pure restare fuori, ma resteranno fuori anche la luce e l’aria». Insomma siamo in un paradosso storico. Xi Jinping che diventa difensore della globalizzazione e che Trump inaugura riforme protezioniste. I ruoli si sono invertiti.

La globalizzazione ha portato molti benefici a molte persone, la possibilità di fare trasferimenti monetari in modo rapido e veloce grazie alle nuove tecnologie ha creato le condizioni per ridurre la povertà in alcuni paesi del mondo. Certo ci sono aspetti anche negativi di cui si deve tener conto come le eccessive diseguaglianze tra i più ricchi e più poveri. La caratteristica principale della globalizzazione, quindi è la sua crescente interconnessione tra le società . E’ il riflesso che vede il mondo come un un’unica società integrata. I paesi sono collegati fra loro attraverso trattati economici e politici. Ad esempio, l’Unione Europea è anche un prodotto della globalizzazione. E dopo le tante fatiche fatte per costruirla c’è chi la vuole distruggere. Cercando di far ritornare l’Europa degli egoismi nazionali e delle guerre.

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