Jackson Pollock the dripper

Polloxk all’opera

Il 28 gennaio 1912 nasceva a Cody Jackson Pollock, un artista fondamentale per la storia dell’arte del Novecento. Un artista che ha ridefinito in maniera rivoluzionaria la modalità d’esecuzione pittorica con la tecnica del dripping (“sgocciolamento”). Un artista ormai diventato iconico.

Gli inizi di Pollock

Jackson Pollock nacque a Cody nel Wyoming. Il padre di Jackson era un agrimensore. Attraverso il lavoro del padre il piccolo Jackson entrò in contatto con la cultura nativa, ben radicata nel grande stato del profondo Mid-West. Questa vicinanza con i nativi fu rilevante nella carriera successiva di Pollock.

Nel 1930 Pollock si trasferì a New York dove studiò all’Art Student League. Dopo gli studi il giovane artista entrò in terapia per problemi di alcoolismo.  Pollock fu sottoposto a un trattamento di psicologia analitica di stampo junghiano.

Il trattamento junghiano fu fondamentale per lo sviluppo artistico del pittore. L’espressione della forza creativa nel lavoro artistico è un carattere fondamentale della teoria pittorica dell’artista di Cody.

La svolta nella carriera avviene negli anni’40 attraverso l’incontro con la collezionista Peggy Guggenheim, che scoprì il suo genio e lo sostenne, e l’introduzione della tecnica del dripping.

Gli anni’40: la nascita di Jack the dripper
Jackson Pollock, La Foresta Incantata (1947)

Nel nuovo decennio l’artista inaugurò la tecnica del dripping sconvolgendo completamente il modo di fare arte. Posizionata a terra la tela, l’artista sgocciolava con il pennello o con dei bastoncini il colore sul supporto artistico. Venivano meno in solo colpo: il contatto diretto plurisecolare del pennello al supporto pittorico e l’uso del cavalletto. La tela era diventata il centro dell’agone dell’artista dove esprimeva astrattamente la propria interiorità attraverso l’azione.

Scrive Pollock riguardo alla sua arte: “Il mio dipinto non scaturisce dal cavalletto. Preferisco fissare la tela non allungata sul muro duro o sul pavimento. Ho bisogno della resistenza di una superficie dura. Sul pavimento sono più a mio agio. Mi sento più vicino, più parte del dipinto, perché in questo modo posso camminarci attorno, lavorare dai quattro lati ed essere letteralmente “nel dipinto. È simile ai metodi dei pittori di sabbia indiani del west.”

Il Dripping nel suo contesto storico
Jackson Pollock Pali Blu (1953)

La ricerca pittorica di Pollock si inserisce in un contesto storico-artistico più ampio: l’Espressionismo astratto, un movimento artistico statunitense (anni’50). Tra gli esponenti più importanti citiamo: Willem De Kooning, Hans Hoffman, Robert Motherwell, Arshile Gorky e Franz Kline.

Il movimento americano ebbe una risonanza internazionale ed andò ad influenzare anche gli artisti europei dell’Informale. L’Espressionismo astratto apre la strada alla supremazia artistica del Nuovo Continente e delle sue Neo-Avanguardie.

La supremazia artistica degli Stati Uniti è conseguenza mutato assetto geopolitico globale del secondo dopoguerra. Mentre l’Europa è ridotta in macerie, gli Usa assumono un ruolo di leadership. Iniziava la guerra fredda.

Il dripping di Pollock nella prima guerra fredda rappresentò l’espressione più alta delle libertà individuali. Di contro l’Urss con il suo realismo socialismo, imponeva all’arte un ruolo puramente descrittivo e celebrativo.

La morte di Pollock e la fine dell’Espressionismo astratto

Pollock muore tragicamente all’età di 44 anni nel 1956 a seguito di un incidente stradale, causato dal suo stato di ubriachezza. Con la sua morte si concludeva l’esperienza dell’Espressionismo Astratto, nuove ricerche artistiche si preparavano ad esplodere.

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