I popoli incontattati: il caso dei sentinelesi

La globalizzazione  ha acuito il trionfo del nostro modello di società. Tutti ormai ne siamo partecipi, sempre più connessi a una realtà globale quasi universale.

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Il logo di Survival International

Esistono, tuttavia, delle forme di resistenza e di rifiuto. Queste si connotano come una risposta alternativa alla realtà dominante. In questa sede ci occuperemo dei popoli incontattati.

Per popoli incontattati si intendono “umani che non hanno contatti pacifici con nessun membro delle culture o delle società dominanti”. Nel mondo esistono circa 100 tribù incontattate. Il loro rifiuto della vita moderna può essere parziale o totale. Tuttavia, la loro diversità, il loro modo di vita e la loro terra sono messi in pericolo dagli effetti della società industrializzata. Preservare la diversità è un dovere che deve essere condiviso da tutti.

L’ONG Survival International, fondata a Londra nel 1969, si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica globale sulla condizione dei popoli indigeni (e quindi non solo dei popoli incontattati), di promuovere campagne per salvaguardare la terra di questi popoli e di assicurare la difesa dei diritti umani. Una attività encomiabile.

Non “primitivi”

L’aggettivo “primitivo” è obsoleto e razzista. Il termine fa riferimento a un modello culturale superato che risale al Positivismo francese.  Il concetto di primitivismo affonda le origini nell’Ottocento quando si pensava che queste popolazioni non si fossero evolute. Il termine di paragone era l’avanzatissima condizione europea.

I popoli incontattati hanno semplicemente sviluppato un modello di società “diverso”, ma ugualmente sofisticato e complesso come il nostro. Ed è necessario rispettare la loro alterità senza forzare un’integrazione che può essere soltanto nociva.

Il caso dei sentinelesi
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La posizione geografica di North Sentinel Island

Tra tutti i casi di popoli incontattati il più noto e più paradigmatico è certamente quello dei sentinelesi. Di loro ben poco si conosce; le scarse informazioni sono esclusivamente frutto delle osservazioni effettuate a distanza da imbarcazioni o da velivoli. Questo perché questa popolazione rifiuta ogni tipo di contatto con l’esterno e risponde con fiumi di frecce e di adzes, ascie di pietra, a qualsiasi “visitatore”.

I sentinelesi vivono nell’isola di North Sentinel nell’arcipelago delle Grandi Andamane (India). Si reputa che sull’isola vivano circa 400 individui.  Ad un’osservazione a distanza appare chiaro la loro vicinanza etnica con i Jarawa, altro popolo nativo delle Andamane. I primi uomini, provenienti dall’Africa, si insediarono nella piccola isola 55 mila anni fa e da allora si ritiene che abbiano intrattenuti, aiutati dalla geografia, ben pochi rapporti con l’esterno.

I “contatti” con i Sentinelesi
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North Sentinel Island

Nell’Ottocento gli inglesi riuscirono a strappare con la forza alcuni sentinelesi dalla loro isola al fine di studiarli; i colonizzatori europei non riuscirono nel loro intento poiché i sentinelesi si ammalarono rapidamente, dato che il sistema immunitario degli isolani non era preparato ad affrontare le insidie esterne.

Nel Novecento numerosi furono i tentativi di contatto con i sentinelesi. Le autorità indiane in numerose occasioni  hanno tentato di avvicinarsi alle coste dell’isola con delle imbarcazioni consegnando ai sentinelesi doni quali noci di cocco, bambole e perfino 2 maialini. Ma la risposta dei locali è sempre stata di chiusura verso l’esterno.

Nel 1996 il governo indiano, su pressione di Survival International, interruppe definitivamente i tentativi di contatto con i sentinelesi reputando dannoso per la sopravivvenza degli isolani un possibile apertura alla realtà esterna.

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Foto scattata da un elicottero indiano dopo lo tsunami del 2005.

Nel dicembre 2005, in conseguenza del terribile tsunami che colpì l’Indonesia, un elicottero dell’aviazione indiana sorvolò l’isola per sincerarsi delle condizioni dei locali. Un sentinelese rispose alla visita scagliando delle frecce contro il velivolo. Evidentemente questo popolo “inferiore” ha saputo affrontare meglio della nostra civiltà la sciagura naturale.

Tuttavia anche i sentinelesi hanno conosciuto la nostra modernità attraverso il metallo delle barche, arrivato a riva sull’isola. Il materiale è usato oggi usato dagli isolani per la fabbricazioni delle frecce.

La popolazione di North Sentinel rappresenta uno degli ultimi frammenti di umanità incontaminata. Il nostro compito è preservare la loro esistenza. Questa è la petizione di Survival International che riguarda i sentinelesi la cui sopravvivenza è messa a rischio dal bracconaggio e dalla pesca illegale.

Un video amatoriale del “contatto” (1991) con i sentinelesi:

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