80 anni di Berlusconi. Protagonista della politica e del calcio

Oggi è il compleanno di Silvio Berlusconi che compie ben 80 anni. Nel bene e nel male è stato un protagonista assoluto della politica e del calcio italiano. La sua figura ha diviso come poche. Non esistono le mezze misure. La sua discesa in campo ha segnato uno spartiacque storico. E anche nello sport, e più particolarmente nel calcio, ha rappresentato una novità dirompente che ha rotto gli equilibri precedenti.

Non avremo, in questo articolo, la velleità di aggiungere qualcosa a tutto quello che è stato detto. O addirittura aggiungere qualcosa di non detto. Cercheremo soltanto di mettere in evidenza questa figura per come ha segnato la storia italiana con la sua (ingombrante) presenza.

Berlusconi e la politica italiana

L’avventura berlusconiana in politica inizia, come noto, nel 1994 con la celeberrima discesa in campo. Sulle reali ragioni che hanno spinto l’imprenditore televisivo all’ingresso nell’agone pubblico tanto si è scritto. Certamente gli interessi commerciali delle sue aziende hanno pesato nella decisione.

Nel 1994 lo scenario italiano era devastato dalle inchieste sul finanziamento ai partiti. I partiti storici stavano attraversando alterne vicende. Si stava per chiudere la stagione della vecchia classe dirigente. Il Partito socialista, il cui leader Craxi era stato vicino a Berlusconi, fu travolto dalle indagini. La Democrazia Cristiana, ugualmente coinvolta nello scandalo, stava vivendo una crisi interna che porterà alla scissione tra Partito Popolare Italiano e Centro Cristiano Democratico. Il Partito Comunista era passato nel 1989 a una trasformazione in senso riformista con la famosa svolta della Bolognina. La nascita del PDS mutò lo scenario nell’area progressista.

In questo situazione la nascita di Forza Italia, il partito di Berlusconi scombinò ancora di più il contesto. La vittoria nelle elezioni del 1994 decretò centralità del magnate nella vita politica italiana. Nacqu la Seconda Repubblica. Si trattò di una cambiamento che non fa riferimento alle novità istituzionali, ma a una novità all’interno del panorama politico italiano che vide la polarizzazione in due schieramenti contrapposti e la dissoluzione dei partiti storici.

Il primo governo Berlusconi, in coalizione con la Lega Nord, Alleanza Nazionale e Centro Cristiano Democratico, fu caratterizzato dai dissidi interni all’esecutivo e alla constante discussione sulla questione dei Conflitti di Interessi. Nel dicembre 1994 rassegnò le dimissioni.

Seguì la sconfitta nelle elezioni del 1996. Promosse la Bicamerale, con lo scopo di attuare delle riforme costituzionali. Si risolse in un nulla di fatto.

Alle seguenti elezioni del 2001 il Polo delle Libertà, guidato da Berlusconi, ottenne la maggioranza nei consensi degli elettori italiani. Ha guidato il governo più lungo della storia delimages (1)l’Italia Repubblicana. Le politiche attuate più importanti furono la riforma del lavoro Biagi e la Riforma Costituzionale che fu bocciata dagli elettori nel referendum del 2006.

Nel 2006 affrontò una nuova campagna elettorale contro Prodi e, per poche decine di migliaia di voti, perse. Nel 2008 per via di una esigua maggioranza al Senato cade il governo Prodi e le successive elezioni le vinse nuovamente Berlusconi con il nuovo movimento politico Popolo delle Libertà in coalizione sempre con la Lega di Bossi. Il suo ultimo governo durò 3 anni. Questi furono molto difficili per via della crisi economica, ma anche per i guai giudiziari che ha dovuto affrontare durante il suo mandato. Questo lo indebolì molto. Nel Novembre del 2011 rassegnò le dimissioni. Fu sostituito da uno tecnico guidato da Mario Monti.

Si ricandida alla guida del governo alle elezioni del 2013 contro il PD di Pierluigi Bersani. Il suo programma poggiava essenzialmente sulla riduzione della tasse e l’eliminazione sull’Imu ( introdotta da Monti e votata anche da Berlusconi). Il risultato fu un sostanziale pareggio tra la coalizione di centrodestra e centrosinistra dovuto anche all’exploit del Movimento 5 Stelle. Il suo partito appoggiò il governo delle larghe intese, guidato da Enrico Letta.  Pochi mesi dopo tolse la fiducia per il mancato accordo sull’eliminazione dell’Imu.

Con la caduta del governo Letta, strinse un patto sulle riforme costituzionali e legge elettorale con il nuovo governo guidato dal neo segretario del PD Matteo Renzi. Anche in questo caso si sfilò dall’accordo pochi mesi dopo per via di un mancato accordo sull’elezione del Presidente della Repubblica. Il resto è storia di tutti giorni.

Berlusconi e il Milan

La storia del Milan è costellata di trionfi e trofei. L’epoca d’oro del calcio italiano è legata al grande Milan di Fabio Capello e di Arrigo Sacchi, che mieteva successi in campo nazionale e internazionale.

Acquistò il Milan nel lontano 1986, che ne fa uno dei presidenti calcistici più longevi del calcio italiano. Il suo obiettivo era di fare, del Milan, una delle squadre più forte del mondo. Per raggiungere questo traguardo investì tantissimo nei primi anni, al tal punto che portò al Milan giocatori come Van Basten, Gullit, Rijkaard sotto la guida tecnicMILANO_20080112_GASP_mediagallery-page (1)a di un semisconosciuto come Arrigo Sacchi. Nel 1988 vince il suo primo Scudetto e l’anno dopo nel 1989 vinse la prima Coppa Campioni della sua presidenza con una vittoria schiacciante contro lo Steaua Bucarest. L’anno dopo la storia si ripete con la vittoria contro il Benfica.

Nel 1990 si apre un nuovo ciclo con l’investitura ad allenatore del Milan di Fabio Capello e conseguentemente si apre un nuovo ciclo di vittorie nazionali e internazionali: dodicesimo scudetto con il record di nessuna sconfitta in campionato, 3 scudetti vinti di fila, nel 1994 vince la sua seconda Coppa Campioni con un altra pesante vittoria ai danni del Barcellona( 4-0).

Con la fine del Ciclo Capello nel 1996, il Milan ritornerà al successo solo nel 1999 con la vittoria dello Scudetto e la guida tecnica di Zaccheroni.

Anche i primi anni 2000 sono costellati di molti successi sopratutto in campo internazionale, ma anche molti bocconi amari. Le vittorie della Champion’s League nel 2003 e nel 2007 non hanno ancora cancellato la sconfitta in finale ai rigori contro il Liverpool dopo che il primo tempo finì con un secco 3-0 del Milan. Il Milan di questi hanno è stato composto da fior di campioni come, solo per citarne alcuni, Kakà, Shevchenko, Pirlo, Maldini, Nesta, Ronaldinho e Ibrahimovic. L’ultimo scudetto è stato vinto nel 2011. Dopo questa data il Milan entra in una lunghissima crisi senza vittorie e con poche partecipazioni a livello internazionale. Il 2016 Milan viene comprato per circa 750 milioni da una compagnia cinese. Finisce l’era Berlusconi con 5 Champion’s League, 5 Supercoppe Europee, 8 Scudetti, 1 Coppa Italia, 6 Supercoppe italiane, 1 mondiale per club; insomma uno dei personaggi sportivi più vincenti di sempre.

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