Fertility day: un tema importante, ma banalizzato

Il 22 Settembre si è svolta la giornata di informazione “Fertility day”, riguardante il problema della fertilità, condotta dal Ministero della Salute. E’ un tema molto importante poiché l’Italia da molti decenni è un paese anziano e con poche nascite. Secondo l’Istat ogni donna partorisce circa 1,3 figli e nella classifica mondiale siamo tra i popoli più vecchi. Purtroppo la campagna di comunicazione non è andata come il Ministero della Salute avrebbe voluto. Al punto che il responsabile della comunicazione è stato licenziato immediatamente.

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Locandina del Fertility Day

Oggettivamente la campagna di comunicazione è stata maldestra e completamente sbagliata. I primi manifesti pubblicitari non sembravano avere l’intento di sensibilizzare riguardo a questi temi. Ma, d’altro canto, sembravano spronare a fare figli solo per il bene della nazione; un messaggio degno delle campagna propagandiste delle dittature del ‘900. Quello che ne viene fuori è che le donne devono fare i figli per dovere e in tempi rapidi (“Datti una mossa, non aspettare la cicogna”). Per fortuna li hanno prontamente rimossi, ma ormai circolavano su internet e il danno era fatto. Secondo il Ministero della Salute, fare meno figli incide sul Welfare, quando nella realtà è esattamente l’inverso. La soluzione per risolvere il problema della denatalità sarebbe quella di investire di più nel welfare , ad esempio con asili nido pubblici e magari gratuiti, in reddito e in occupazione.

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L’opuscolo razzista del Fertility Day

Il 21 Settembre è stato presentato il nuovo manifesto/opuscolo ufficiale del Fertility Day. Il ministero, non avendo imparato la lezione, decide di presentare una foto con una velata punta di razzismo. Un’immagine con 4 ragazzi bianchi sorridenti, che rappresentano le buone abitudini da seguire, e sotto un’immagine dove appaiono due ragazzi di colore che si “drogano”, che rappresentano i “cattivi compagni”. Insomma si poteva evitare in qualche modo. C’è di più: l’immagine dei ragazzi bianchi e sorridenti sembrerebbe sia già stata usata per uno studio dentistico.

Non siamo gli unici a cercare di sensibilizzare su questo tema la popolazione. Il problema della denatalità riguarda molti paesi europei. Nel 2014, la Danimarca ha condotto una campagna comunicativa con un video molto efficace intitolato  “Fallo per la mamma”. Sembra che questo video abbia avuto grande successo, tant’è che l’anno dopo vi sono state circa 1200 nascite in più. Sempre nel 2015 lo stato danese ha condotto un’altra campagna intitolata “Screw for Denmark” sempre per invertire il calo delle nascite. Ebbene, l’anno dopo c’è stato un aumento delle nascite del 14%. Ovviamente non si possono attribuire tutti i meriti ad una campagna comunicativa, sopratutto in una nazione dove il Welfare State è particolarmente efficace e sviluppato.

Quando si dice di copiare gli altri stati in molti aspetti, magari sarebbe opportuno farlo anche per questo. E’ utile, prima di presentare determinate campagne comunicative, guardarle e analizzarle in maniera completa. E’ molto grave che il Ministro della Sanità Lorenzin non abbia visto niente di “equivoco”, uscendosene con un : “L’immagine originale aveva i colori sfocati”; insomma imbarazzante! Magari l’intento era giusto, ma facendo le cose in maniera così superficiale, anche gli effetti non possono che risultare superficiali. La cosa peggiore è che tutto questo sarà ricordato con una semplice risata ( o un pianto), quando in realtà i temi della demografia e fertilità sono particolarmente seri.

Insomma, al prossimo Fertility day, facciamo come la Danimarca con questo video:

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