Aldo Moro: uomo del riformismo e del compromesso

Il 16 marzo 1976 veniva sequestrato in via Caetani a Roma Aldo Moro. Vi proponiamo il nostro articolo scritto in occasione dei 100 anni dalla nascita del politico pugliese.

La carriera politica di Moro

Moro fu un esponente di spicco del panorama politico italiano del dopoguerra e della Democrazia Cristiana. Nel 1946 viene eletto nell’Assemblea Costituente ed è stato relatore della parte che riguardava i “diritti dell’uomo e del cittadino”.

Ha avuto più volte incarichi importanti sia di partito che di governo.  Nel 1959 diventa segretario della DC e nel 1963 è chiamato a guidare il primo governo di “Centro-Sinistra”. Si tratta del primo governo di centro-sinistra organico che prevedeva un esecutivo di coalizione con il Partito socialista. Tra le innumerevoli correnti all’interno del suo partito, infatti, lui occupava la parte che vedeva di buon occhio un dialogo la sinistra, ponendosi in continuità con Fanfani, che già nel 1960 aveva varato un governo con l’appoggio esterno dei socialisti. I governi di centro-sinistra puntavano sull’attuazione di riforme importanti e vaste come: Scuola, Università, Regioni (riforma che fu attuata solo nel 1970) e Lavoro.

Le riforme e le critiche

Tuttavia, questa importante svolta politica che portava all’esecutivo il più antico partito italiano non fu accolta benissimo da molti ambienti influenti quali il Vaticano e dal Presidente della Repubblica Segni. L’audace piano di riforme fu ben presto rallentato da dissidi interni della Dc e da manovra oscure, architettate da parte dei servizi segreti, quali il tentato golpe De Lorenzo (1964). Il pericolo era il Partito socialista, il suo passato da alleato del Pc e le sue richieste politiche. Moro fu travolto dalla situazione, dalle successive contestazioni del 1968 e dal suo Autunno caldo. Resta il merito di questa svolta. In seguito è stato richiamato al governo nel 1974 e nel 1976 diventò Presidente della Democrazia Cristiana.

Il compromesso storico

Aldo Moro è conosciuto sopratutto, politicamente parlando, sul tentato compromesso storico con il PCI guidato da Berlinguer, negli anni 70. Gli anni 70 furono anni di grande crisi per l’Italia sopratutto perché si svilupparono rapidamente frange estremiste di destra e di sinistra. Questi movimenti eseguivano, la più famosa è la Brigata Rossa, attentati cStretta di mano tra Berlinguer e ALdo Moroon lo scopo di colpire dirigenti e politici. Per combattere questo terrorismo Moro trovò sponda in Berlinguer anche lui convinto della necessità di un governo di solidarietà nazionale. Non si tramutò mai in coalizione di governo e il primo e unico governo si formò nel 1976 con Andreotti e con l’astensione del PCI.

Questa esperienza politica si concluse nel 1978 e non ebbe un grande successo politico. Fu molto osteggiato dalla parte più conservatrice della DC, dal PSI di Bettino Craxi e anche dagli Stati Uniti che non volevano, sopratutto dopo il sorpasso del PCI alle elezioni regionali 1985, un altro caso Allende in Europa.

Il rapimento

aldo-moro rapito

In questo scenario, il 16 Marzo del 1976, giorno della presentazione del Governo di unità nazionale Andreotti, Aldo Moro fu rapito e sequestrato per 55 giorni dalle Brigate Rosse. Il 9 maggio fu ucciso e il suo corpo fu ritrovato nel retro di una macchina in una via Caetani che era, paradossalmente, vicino sia alla sede della DC che alla sede del PCI. La reazione della politica fu intransigente e quasi tutti i partiti politici si attestarono su una linea contraria ad ogni tipo di trattativa con i terroristi. Per la prima volta il terrorismo italiano colpisce al cuore dello stato.

L’intera vicenda Aldo Moro ha gettato molte ombre oscure. La gestione superficiale delle indagini, l’intreccio malavita, terrorismo e servizi segreti, l’infiltrazione presunta della P2 nella vicenda e il fatto che Moro fosse comunque un leader scomodo per i vertici della DC svilupparono, con il tempo, molti dubbi che ancora oggi sono irrisolti.

“Un partito che non si rinnovi con le cose che cambiano, che non sappia collocare ed amalgamare nella sua esperienza il nuovo che si annuncia, il compito ogni giorno diverso, viene prima o poi travolto dagli avvenimenti, viene tagliato fuori dal ritmo veloce delle cose che non ha saputo capire ed alle quali non ha saputo corrispondere.”  ( Aldo Moro)

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